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Nel Medioevo è profondo il legame tra la fede e una vita quotidiana impregnata di superstizioni e pratiche religiose ancestrali: sopravvivono più forti di quanto sembri la numerologia, l'astrologia, significati occulti dati a colori e forme geometriche, a piante o animali. Un legame che ritroviamo nel luogo simbolo del Piemonte, la Sacra di san Michele. Lo scalone dei Morti Per poter raggiungere la Porta dello Zodiaco alla Sacra di San Michele, il visitatore deve salire un totale di 243 scalini, quasi in una sorta di "cammino ascensionale". Una salita nella quale possiamo già ricercare significati nascosti: secondo la cabalistica, per comprendere il significato di un numero superiore a 22 bisogna sommare le sue cifre fino ad ottenere un numero compreso tra 1-22. Fatto? La somma delle cifre che compongono il numero 243 vi porta quindi al numero 9, numero di grande rilievo per la cabalistica occidentale in quanto prodotto della moltiplicazione di 3x3, noto simbolo trinitario. Un "cammino ascensionale" che passa da una scala chiamata Scalone dei Morti, perchè lungo di essa furono ricavate delle nicchie che custodivano i corpi dei monaci defunti, e che richiama altre ed interessanti simbologie. Considerando l'aspetto di questo scalone, che porta verso il cosiddetto Portale dello Zodiaco, vengono infatti in mente la grotta e la porta del cielo. La grotta è sempre stata in antichità metafora del centro del mondo. Curioso se notiamo anche che questo antro artificiale è stato costruito proprio nel cuore del monte Pirchiriano, montagna immagine del "centro spirituale" del cosmo. Una grotta che accoglie questi 243 scalini che richiamano un asse ascensionale, metafora della salita dalle cose materiali e terrene all'Assoluto della vita celeste e alla comunione con Dio. Non stupisce quindi la volontà di riporre i resti dei monaci morti in nicchie ricavate proprio lungo lo scalone: monaci che raggiungono le porte del Cielo e la vita eterna, in un viaggio verso l'alto che consente loro di lasciarsi alle spalle tutto ciò che è legato alla loro vita terrena passata per potersi liberare del proprio corpo e lasciare che la propria anima si ricongiunga con l'Eterno. Il Portale dello Zodiaco  Terminata la salita dello scalone si giunge quindi a questo portale, così chiamato perché vi si trovano incisi i 12 segni zodiacali. Salta all'occhio dell'osservatore attento una prima curiosità: diversamente dal solito, ad essere decorate sono le facce interne all'ingresso e non quelle che si affacciano all'esterno. Perché? C'è chi ipotizza che questo indichi una semplice ricollocazione di parti di un portale di reimpiego, ma se vogliamo tornare alla simbologia ascensionale incontrata prima allora la riposta è semplice: il lato importante, quello quindi abbellito e decorato, era quello interno che affacciato verso lo scalone accoglieva chi lo percorreva. Ricco di simboli, il Portale dello Zodiaco si presta ad un'ampia e ancora più attenta lettura, che ci porta alla scoperta di messaggi e significati nascosti. L'uomo verde Una figura enigmatica e ricorrente nelle immagini scolpite nella pietra delle chiese medievali di tutta Europa. Di solito appare come una semplice faccia maschile dalla quale germoglia fogliame, che diventa essa stessa fogliame, o che dal fogliame spunta. Non si conoscono scritti medioevali che ci raccontino di questa figura che sembra sia associata alle rappresentazioni dell'Uomo Selvaggio intesa come la persona naturale che si trova in ognuno di noi, come i nostri gusti e talenti che dobbiamo dirigere per agire bene nel mondo. Una figura tutt'altro che negativa, simbolo della divina consapevolezza nel mondo protetta dalle nostre forze naturali interiori, una sorta di retaggio di animismo pagano. Il leone Secondo il Fisiologo greco e latino il leone ha tre nature:
  • se si accorge di essere seguito dai cacciatori, mentre cammina copre le sue impronte con la coda; allo stesso modo Cristo facendosi uomo ha nascosto la propria divinità
  • anche quando dorme, i suoi occhi vegliano; allo stesso modo il Signore dormì nel sonno della morte sulla croce e nel sepolcro, mentre la sua natura divina continuava a vegliare
  • quando partorisce, si dice che il cucciolo nasca morto e che venga risvegliato, dopo tre giorni e tre notti, dal ruggito del padre che sopraggiunge; allo stesso modo Cristo fu resuscitato dal padre dopo tre giorni dalla sua morte (nel Medioevo il leone viene infatti utilizzato anche come simbolo di Resurrezione)
Animale citato anche nel Bestiario d'amore, dove si dice che il leone assalga l'uomo non appena questi lo guardi. Amore somiglia al leone: non assale infatti se non chi lo guarda. "Amore dunque cattura l'uomo ai primi incontri per mezzo degli occhi, e per questa via l'uomo perde il cervello". Viene inoltre nuovamente citato concludendo: "Allo stesso modo si comporta un uomo saggio che abbia prudenza: quando è costretto a fare qualcosa che, se fosse conosciuto, gli attirerebbe il biasimo, usa precauzioni tali per cui nessuno lo sappia mai; in modo che la sua prudenza cancelli le orme dei suoi piedi, ossia la buona o cattiva reputazione che può derivare dalle sue azioni". L'aquila Altro animale citato nel Fisiologo greco e latino: stanca dagli anni, l'aquila vola verso il sole, che brucia le vecchie ali e la caligine dei suoi occhi, riacquistando il vigore della giovinezza. Così anche l'uomo deve guardare a Dio per poter rigenerare la propria coscienza. Nel Bestiario d'amore si parla invece del becco aguzzo dell'aquila, simbolo di orgoglio, un sentimento contrario all'amore. Nel Medioevo viene spesso identificata come simbolo dell’Ascensione di Cristo. Il grifone Nell'iconografia ne troviamo di due tipi:
  • l'uccello-grifone, in cui si mescolano corpo leonino e testa di uccello, con o senza ali, zampe anteriori di rapace e quelle posteriore di leone
  • il grifone-leone, che presenta corpo leonino, con o senza ali, zampe anteriori di leone e posteriori di uccello, testa di leone e coda di uccello.
Nell’iconografia cristiana rappresenta le due nature cristologiche: quella divina e quella umana. Il grifone antropofago rappresentato sul basamento delle colonne della sacra potrebbe essere identificato come un simbolo di salvezza: la morte terrena che permette l’accesso alla nuova vita in Cristo. Adottato in tutti gli universi mitologici rappresenta il tramite tra il mondo terreno e il mondo ultraterreno.  

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