L’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino apre le sue porte ai curiosi e regala al visitatore l’esperienza unica di poter ammirare lo studio originale del grande pittore piemontese Giacomo Grosso, che qui fu un illustre e apprezzato docente.
Dietro alla lunga produzione delle sue opere riconosciute e celebrate anche in occasione di eventi prestigiosi, ci sono aneddoti curiosi che strizzano l’occhio al pettegolezzo, ma che in realtà raccontano tanto di quello che fu il suo modo di interpretare l’arte anticipando i tempi.
Il Supremo Convegno, forse la sua tela più famosa, ritraeva un insieme di donne svestite, ornate con alcuni fiori, mentre si stringevano accanto al feretro di don Giovanni Tenorio, in una scena considerata scomposta per la moralità dell’epoca.
Si può immaginare quanto l’esposizione di un’opera di questo tipo in quel periodo abbia creato scalpore, suscitando le reazioni più diverse, tra cui due in particolare decisamente degne di nota.
Alla presentazione de Il Supremo Convegno in occasione della 1° Biennale di Venezia nel 1895, l’ospite d’eccezione la Regina Margherita pare passò oltre con molta nonchalance, fingendo semplicemente di non averci prestato attenzione. Decisamente diversa invece, fu la reazione che ebbe la Principessa Sissi, che ammirata l’audacia che scaturiva dal dipinto, commentò dicendo: ”Surtout, Il y a trop de fleurs” (Soprattutto, ci sono troppi fiori).
Oggi, purtroppo, a seguito di un incendio divampato in occasione del viaggio per la prima mostra in America, del dipinto è rimasta solo un'immagine in bianco e nero.
Cosa incuriosisce più di tutto nell’opera di un grande artista? Probabilmente, quello che lo spinge a realizzarla o il messaggio che trapela dall'opera. Questo ed altre curiosità svelate In esclusiva, in occasione della visita “Accademia in Chiaroscuro”, presso la prestigiosa struttura.