Siamo a Vercelli, città rinomata per la lunga tradizione legata al riso. Ciò che invece è meno noto, è che qui ci si può immergere nel pieno del Medioevo. Come? Basta alzare lo sguardo sulla Basilica di Sant’Andrea, e già si viene rapiti dalla storia.

Fortemente voluta dal Cardinale Guala Bicchieri, legato al mondo ecclesiastico e politico francese prima e inglese poi, questa abbazia mescola tutte le influenze artistiche che sono giunte fin qui d’Oltralpe. Di origini nobili, erudito, giurista, dedito alle missioni di pace in Italia come all’estero, questa figura carismatica e con forti doti diplomatiche, riuscì con abilità a far sì che Enrico III d’Inghilterra venisse incoronato. Non solo, ottenne anche che la Magna Charta Libertatum, il primo documento ufficiale che sanciva i diritti dei feudatari, della Chiesa, delle città inglesi e di tutta la popolazione “comune” in rapporto alla corona inglese, venisse firmata per conto di un sovrano all’epoca ancora minorenne.

La cospicua disponibilità economica che il Cardinale ottenne dalle rendite dell’Abbazia di Sant’Andrew di Chesterton in Inghilterra venne reinvestita nell’edificazione di un’opera grandiosa ed imponente in onore di Sant’Andrea a Vercelli, sua città d’origine e tappa della Via Francigena, che segna un filo conduttore da Canterbury a Roma. Nacque così la Basilica di Sant’Andrea, oggi annoverata tra i maggiori esempi di architettura gotica italiana, leggermente mitigata da alcuni dettagli ancora in stile romanico. Si rimane incantati già alla vista della facciata, con il suo particolare effetto cromatico dovuto ai materiali di rivestimento in pietra che alternano verde, grigio e in alcuni punti il marmo bianco. 

Si viene catapultati immediatamente in un’epoca passata, proprio lì, passeggiando in pieno centro cittadino...

Visitare Vercelli con l’idea di conoscerla già e poi… scoprirne inaspettatamente tutte le sue bellezze, come aprendo uno scrigno!

 

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