STORIE

Golosità Il vermut, o vermutte, oppure vermouth in francese e vèrmot in piemontese, è un vino aromatizzato, ingrediente primario di numerosi cocktail. Dal 2017 è un'indicazione geografica registrata. Inventato nel 1786 da Antonio Benedetto Carpano a Torino, deve il suo nome al termine Wermut, col quale in tedesco viene chiamata l'artemisia maggiore. Il vermut ebbe il merito di permettere l'utilizzo di vini giovani ad alta gradazione, surrogando le sapidità tipiche dell'invecchiamento attraverso l'aggiunta d'una particolare miscela di erbe aromatizzanti. La mistura registrò una grande diffusione, sia per la gradevolezza, sia per l'inferiore costo di produzione, e fu subito adottata in gran parte dell'Europa. La sua gradazione e composizione è regolamentata dalla legge italiana che definisce vermut un prodotto di gradazione alcolica non inferiore al 16% e non superiore al 22% in volume e deve contenere artemisie, che costituiscono l'elemento caratterizzante. Deve essere composto da almeno il 75% di vino bianco dolcificato ed aromatizzato. Anche la percentuale di zucchero è regolamentata, ma varia, come la gradazione alcolica, a seconda del tipo di vermut. Il vermut, bianco e rosso, deve esprimere una gradazione alcolica non inferiore ai 14,5% vol e un tenore zuccherino minimo del 14%; il vermut secco (dry), invece, deve avere una gradazione alcolica minima di 18% vol e il 12% massimo di zuccheri. Il vermut viene ottenuto da vini bianchi zuccherini dal sapore neutro e delicato (bianco secco), da alcol a 95–96°, da zucchero (saccarosio) e da piante aromatiche, delle quali la più importante è l'assenzio maggiore. Gli aromi derivano da foglie o piante intere di artemisia o assenzio, di camedrio, di cardo santo, della centaurea minore, della coca, dell'issopo, della maggiorana, della melissa, del dittamo, del timo, della salvia; i fiori di camomilla, di luppolo, di sambuco, di zafferano, chiodi di garofano;  i frutti di anice stellato, di finocchio, di coriandolo, di cardamomo, di arancio (cortecce), macis, noce moscata, haba tonka, vaniglia; le radici di angelica, di calamo aromatico, di enula campana, di galanga, di genziana, d'imperatoria, di ireos, di zenzero, di zedoaria; le scorze di cannella, di china, di melograno; il legno di quassia; il succo di aloe. Il vermut si beve soprattutto come aperitivo ed entra nella composizione di molti cocktail, tra quali famosi sono il Martini, l'Americano ed il Manhattan o il Negroni, inventato a Firenze nel 1919, ma può anche essere usato per cucinare carni. Ci sono vari stili di vermut, in generi distinti per colore (rosso, bianco e rosato) e per gusto (dolce, secco, extra secco e chinato). L'uso del caramello come dolcificante e colorante è riservato al vermut rosso. Vuoi scoprire dove veniva prodotto il primo Vermouth a Torino?

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